outlast si basa su un gioco uscito nel 2014 Outlast è un videogioco survival horror-psicologico, sviluppato e pubblicato da Red Barrels, una compagnia indipendente fondata da persone precedentemente coinvolte nello sviluppo di videogiochi celebri quali Prince of Persia, Assassin's Creed, Splinter Cell e Uncharted[1] È stato rilasciato il 4 settembre 2013 per Microsoft Windows e solo più tardi, il 5 febbraio 2014 per PlayStation 4, scaricabile gratuititamente per tutto il mese per utenti abbonati a Playstation Plus e a pagamento per tutti gli altri. Il 6 maggio 2014 è stato rilasciato per Microsoft Windows e PlayStation 4 il contenuto scaricabile Outlast: Whistleblower, un prequel del gioco originale Il 19 giugno 2014 è la volta di Xbox One che vede, lo stesso giorno, approdare il gioco principale e relativa espansione sul proprio store.
Trama[]
La storia è ambientata ai giorni nostri, in un ospedale psichiatrico sperduto nelle montagne degli Stati Uniti d'America; il protagonista è Miles Upshur, un giornalista freelance il quale, dopo aver ricevuto una soffiata via e-mail da un misterioso informatore sul manicomio di Mount Massive, gestito dalla Murkoff Corporation, decide di indagare sui fatti che accadono in questo luogo e portare alla luce la verità. Una volta entrato nella struttura, Miles capisce che l'atmosfera non è delle migliori: gente morta, sangue ovunque e non vi è traccia di personale in vita. Si troverà sulla strada dei pazienti chiaramente fuori di testa o impauriti da una presenza invisibile che loro chiamano Walrider. Dopo aver iniziato a girovagare per il manicomio, Miles icontra un agente della SWAT in fin di vita che gli dice di scappare, che non si può combattere contro questa presenza, che tramite alcuni documenti si scoprirà essere la chiave del "Progetto Walrider". Finito il colloquio con quest'uomo morente, Miles capisce che è meglio scappare da questa struttura ma incontra il primo nemico: Chris Walker, che lo scaraventerà nell' atrio del manicomio.
Ben presto, grazie ai documenti trovati nel corso dell'avventura, Miles scopre che i pazienti del manicomio sono stati sottoposti a degli esperimenti scientifici in cui venivano utilizzate le nanomacchine; ciò li ha esposti sempre di più al Walrider, che li ha trasformati progressivamente in degli esseri mostruosi chiamati "Varianti". Miles capisce che è ora di uscire da questo inferno ma lo attenderà un lungo cammino che sarà sempre più insidioso. Fortunatamente Miles verrà salvato da un uomo vestito da prete, tale Padre Martin, il quale vuole usufruire del giornalista come "apostolo" per i suoi scopi. Dopo rocambolesche fughe da celle e fogne, con Padre Martin che compare e scompare ogni volta, Miles viene tratto in salvo da un uomo che gli parla tramite un minuscolo ascensore, fuggendo da alcuni pazienti che cercano di ucciderlo. Salito sul montacarichi, Miles viene messo violentemente fuori gioco dal "dottor" Richard Trager, un uomo scheletrico e mutato, che però riesce a parlare e ragionare in maniera abbastanza normale rispetto agli altri detenuti/pazienti. Miles tuttavia sa che tale persona non è esattamente un medico, avendo già trovato un documento in cui si parla di come un uomo senza reni non possa vivere, quindi il nostro protagonista è nelle mani più sbagliate che gli potessero capitare: Difatti Trager mozzerà due dita al malcapitato Miles; inoltre il giornalista intuisce che un tempo quest'uomo potesse essere uno dei pezzi grossi della Murkoff. Trager si assenta per un istante e Miles si libera dalla sedia a rotelle a cui era stato legato, costretto a scappare anche dal dottore assetato di sangue, che finirà schiacciato nell'ascensore. Raggiunta la parte superiore del manicomio, Miles segue le indicazioni di Padre Martin, scritte sui muri col sangue, per raggiungerlo alla cappella, dove si farà bruciare vivo in onore al suo dio, il Walrider, previa crocefissione, spiegando al protagonista che così potrà testimoniare con la telecamera la sua "Rivelazione".
Grazie alla chiave dell'ascensore per l'uscita lasciata da Padre Martin, Miles si accinge a uscire finalmente dal manicomio; purtroppo l'ascensore non si fermerà all'uscita ma ben più sotto. Qui si trova la sede della Murkoff, l'azienda che ha in mano il manicomio ed è a capo degli esperimenti sui pazienti. Miles prima incontra ancora una volta Chris Walker, che tenta nuovamente di ucciderlo, venendo però salvato dal Walrider che uccide brutalmente Walker, poi anche il dottor Rudolf Wernicke, che si pensava morto, rinchiuso in una camera di plastica e vetro, il quale spiega che il Walrider l'ha salvato dalla morte ma non è più in grado di controllarlo e quindi va eliminato. Miles priva quindi Billy Hope (l'ospite del Walrider) dei suoi supporti vitali; a questo punto lo spirito demoniaco combatte contro il protagonista e prima di svanire lo riduce in fin di vita, penetrandogli il torace. Miles, giunto all'uscita ormai sfinito, viene crivellato di proiettili da un gruppo di agenti SWAT sotto gli occhi di Wernicke, uscito dalla sua camera di plastica; a questo punto gli occhi di Miles si chiudono e, ascoltando le urla e gli spari degli agenti, si capirà che il Walrider si è impossessato del corpo del povero Miles, il quale, anziché uscire dal manicomio e salvarsi, è diventato il nuovo ospite del fantasma.
Outlast: Whistleblower []
Il DLC sarebbe un prequel del gioco principale, anche se è ambientato nello stesso arco temporale del primo capitolo. Il protagonista è Waylon Park, ovvero l'informatore misterioso che ha inviato l'e-mail a Miles Upshur. Il gioco comincia nei laboratori sotterranei della Murkoff (gli stessi dove sarebbe poi morto Miles), Waylon sta scrivendo l'e-mail, al riparo in un angolo buio. Viene improvvisamente chiamato per risolvere un problema nella rete del manicomio, e al suo ritorno trova nel suo ufficio l'ispettore della Murkoff, Jeremy Blaire, che ha scoperto la mail di Waylon. Con l'aiuto di alcune guardie, che picchiano Waylon, Blaire lo fa internare nel manicomio e lo sottopone a dei test per il Progetto Walrider. Waylon si risveglia in preda ad atroci sofferenze e turbe mentali, prigioniero in una cella di plastica e vetro con altri pazienti a guardare un gigantesco monitor. Poco dopo essersi impossessato della videocamera che lo stava riprendendo, comincerà la rivolta dei pazienti e del Walrider stesso, con Waylon che suo malgrado si ritroverà nel bel mezzo di essa, a dover lottare per salvare la propria vita e scappare dal manicomio di Mount Massive. Mentre si gioca ci si accorge che anche Miles è dentro la struttura; infatti assisteremo alla scena dove gli agenti ritrovano il corpo di Trager, poco prima della fine del gioco da una finestra si vedrà la croce di Padre Martin bruciare e ad un certo punto, si vedranno (e sentiranno) degli spari in lontananza, probabilmente gli spari della SWAT mentre uccidiono Miles alla fine del gioco originale. Durante il cammino verso l'uscita principale, ripercorreremo i luoghi che ha percorso Miles all'inizio del gioco originale. Giunti ormai all'uscita, incontreremo l'ispettore della Murkoff che ci implora di salvarlo... Ma tutto ciò sarà solo un trabocchetto; infatti quando ci avvicineremo a lui tenterà di ucciderci con un coltello. Fortunatamente arriverà il Walrider che lo ucciderà liberandoci la strada per fuggire. Park riuscirà a scappare con la macchina di Miles, con la quale quest'ultimo è arrivato al manicomio; quando egli sta per andarsene davanti all'entrata del manicomio appare il Walrider di Miles; tuttavia Park riesce a fuggire. Infine si vedranno Park con un computer e un uomo misterioso, probabilmente un nemico dell' azienda discutere sulla Murkoff. Nonostante Waylon mettesse a rischio la propria vita e quella dei suoi cari, informerà ugualmente il mondo intero dei tragici e paranormali eventi a cui è stato spettatore.